Disposizioni diocesane nella fase della “zona rossa” regionale per emergenza Covid 19

Carissimi Presbiteri, carissimi Diaconi e carissimi fedeli.

per offrire chiarimenti circa i diversi aspetti della vita ecclesiale durante l’attuale fase dell’emergenza pandemica, mi è sembrato opportuno fornire una sintesi delle indicazioni emerse dall’incontro dei Vescovi toscani (del 16.11.2020), con alcune puntualizzazioni e alcuni adattamenti per la nostra diocesi.

 

A Le Celebrazioni

Le disposizioni connesse con l’introduzione della zona rossa (DPCM del 03.11.2020) lasciano invariato quanto già disposto per l’accesso alle chiese e per le celebrazioni liturgiche comunitarie, a cominciare dalle S. Messe, secondo il protocollo CEI – Governo del 07.05.2020, integrato dalle successive indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico.

Raccomandiamo l’applicazione rigorosa delle disposizioni di sicurezza (accessi regolamentati – distanziamento – uso della mascherina – igienizzazione delle mani – sanificazione degli ambienti).

I fedeli che vogliono recarsi nella propria chiesa devono ricordarsi di portare con se l’autocertificazione, indicando il motivo dello spostamento, con l’ora e il luogo della liturgia. L’autocertificazioni con indicato “motivo di lavoro “è necessaria anche per i ministri e le persone che svolgono un ruolo essenziale per la celebrazione

Ricordiamo che attualmente, le liturgie non possono essere animate dal coro. È ammessa comunque la presenza dell’organista/chitarrista e di tre cantori al massimo.

In questo tempo invernale, come misura prudenziale, si eviti di utilizzare il riscaldamento a ventilazione forzata (ad esempio fan coil) durante la celebrazione. Si riscaldi l’ambiente prima e si spenga all’inizio del rito. Si consiglia anche di prendere contatto con le proprie ditte di assistenza degli impianti, per la sanificazione dei filtri.

È necessaria un’attenta vigilanza sul rispetto di tali disposizioni come espressione di vera carità verso i fratelli.

 

A 1. ESEQUIE

Particolare attenzione va riservata alla celebrazione dei Funerali:

È possibile celebrare la Messa esequiale in tutti i casi richiesti, lasciando alla famiglia la possibilità della scelta alternativa di una Liturgia della Parola in chiesa o al cimitero;

all’inizio e alla fine dei Riti sia ricordata ai partecipanti la necessità di evitare i contatti personali e gli assembramenti, in modo da salvaguardare la salute dei presenti e la dignità della liturgia stessa.

 

A 2. PRIME COMUNIONI e CRESIME

In questa situazione di particolare emergenza, la celebrazione già fissata in calendario può essere mantenuta, ma solo con il consenso dei genitori dei ragazzi, offrendo la possibilità di rimandarla a tempi più opportuni;

È necessario che ciascuno dei partecipanti sia munito dell’autocertificazione: in modo particolare coloro che svolgono un ruolo essenziale per la liturgia e provengono da un altro comune (padrini – ministranti – organista/chitarrista – catechisti del gruppo);

L’impossibilità di spostarsi da una regione all’altra, autorizza che si possa fare a meno del padrino o che esso sia sostituito da un “testimone” della Comunità.

 

A 3. BATTESIMI e MATRIMONI

Come per le altre celebrazioni sopra indicate, restano in vigore tutte le disposizioni anticontagio vigenti da Maggio scorso (numero contingentato di presenze nelle chiese – uso della mascherina – igienizzazione delle mani – sanificazione dei luoghi – autocertificazione per giustificare lo spostamento).

Per i padrini/madrine o testimoni provenienti da altri comuni, l’autocertificazione espliciti nella motivazione il ruolo essenziale che viene svolto.

Per i Battesimi si consiglia vivamente la celebrazione fuori dall’Eucaristia.

Siano sospesi i percorsi comunitari di preparazione al Battesimo e al Matrimonio in presenza. Si realizzino incontri on line, oppure catechesi per le singole coppie.

 

A 4. RICONCILIAZIONE E VISITE ORDINARIE AI MALATI

Resta possibile celebrare il sacramento della Riconciliazione, in spazi ampi, ben areati e con mascherine correttamente indossate;

Per prudenza e salvaguardia delle persone più fragili e vulnerabili, è bene sospendere le visite domiciliari agli ammalati e le liturgie nelle RSA, eccezione fatta per quando si è chiamati a celebrare l’Unzione degli Infermi e il Viatico.

 

B Organismi di partecipazione e attività formative

L’Istituto Superiore di Sanità ha recentemente sollecitato a evitare le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie. In tal senso si esortano le comunità ad avvalersi per quanto è possibile di modalità on-line con cui assicurare il cammino formativo di giovani e adulti, le varie forme di vita associativa, il funzionamento degli organi di partecipazione (consigli pastorali e per gli affari economici, gruppi del vangelo, gruppi liturgici, gruppi di catechisti …).

 

C Catechesi dell’iniziazione cristiana

È bene non chiudere il cammino catechistico ma proporlo in modalità che consentano di evitare la diffusione del virus, per quanto è possibile. attraverso l’uso delle nuove tecnologie.
Si suggerisce inoltre di valorizzare le celebrazioni Eucaristiche, anche infrasettimanali, destinate specificatamente ai ragazzi e alle loro famiglie, in piccoli gruppi.

L’Ufficio Catechistico diocesano fornirà sussidi e strumenti per rendere più efficace la trasmissione della fede in una situazione così difficile.
È evidente comunque, che in queste condizioni, verranno a mancare aspetti fondamentali dell’itinerario di formazione (esperienze di preghiera comune, esperienze di carità e di condivisione, momenti di gioiosa comunione). Ci chiediamo se non sia il caso di rimandare al prossimo anno pastorale il compimento della catechesi ai sacramenti dell’iniziazione cristiana e la loro celebrazione. Sarà importante discuterne nei Vicariati e deciderlo nel Consiglio presbiterale che convocherò entro la fine di questo mese.

Allego un breve documento dell’Ufficio catechistico per riflettere su questo argomento.

 

D Servizio della carità

Le attività caritative devono essere continuate in ogni modo, tenendo presente la grave situazione sociale e il crescente disagio di molti.

Nello svolgere i servizi di assistenza si presti la massima attenzione alle misure anticontagio.

Si rivolga un forte appello ai giovani perché assumano l’impegno del volontariato, anche per non esporre a gravi rischi gli operatori più anziani.

 

Un Saluto e un augurio

Carissimi, la seconda ondata del virus, che in realtà non ci aveva mai abbandonato, ha trovato il nostro paese disorientato, confuso e soprattutto diviso e insofferente rispetto alle restrizioni che essa impone.

Si pensava di aver già pagato abbastanza e che non ci sarebbero stati richiesti altri sacrifici e invece la diffusione esponenziale del contagio, ci ha fatti precipitare di nuovo in una condizione di dure limitazioni e con la prospettiva di una gravissima crisi socio-economica. La reazione è stata ben diversa che nel primo

lockdown: sono emersi fenomeni di egoismo litigioso e di cinica indifferenza alle sofferenze altrui che non possono non inquietarci.

Credo che la Chiesa in questo frangente, debba dare una testimonianza di lucida responsabilità, di carità autentica, di unità profonda e di speranza ferma che il male sarà vinto, perché anche la morte è stata vinta da Cristo Risorto.

Sia perseverante e intensa la nostra preghiera e i nostri comportamenti manifestino la fede nel Signore Gesù che viene per essere il Dio-con-noi, per salvarci e renderci fratelli tutti.
Pur nelle tribolazioni di questi “giorni cattivi”: buon Avvento!

 

Pescia, 17.11.2020

+ Roberto, Vescovo

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