
Gli animatori del grest ogni anno si impegnano al massimo per organizzare al meglio questo campo estivo per i ragazzi nonostante molto spesso con poco tempo di preparazione. Per la maggior parte dei ragazzi il campo estivo di Ponte Buggianese è un po’ una tradizione. È una cosa che aspetti con ansia per tutto l’anno solo per passare quella settimana insieme agli amici a giocare sotto il sole direbbero molti… ma non è così, il grest non è solo un campo estivo che fai per passare il tempo, il grest è un posto in cui si creano legami, un posto in cui i più grandi si prendono cura dei più piccoli… quando entri al grest tutte le preoccupazioni ed i problemi spariscono. Quest’anno nonostante i cambiamenti importanti fatti nella parrocchia gli animatori hanno fatto un sacco di sacrifici, si sono ritrovati ogni sera per due settimane pur di preparare tutto con la massima attenzione per regalare non un semplice campo ma un esperienza ad ogni ragazzo che l’ha fatto. Quest’anno il campo estivo si è fatto di una sola settimana per scelte interne ma devo ammettere che non ho mai visto dei bambini così, ci siamo impegnati tutti al massimo nessuno escluso. La settimana è partita a due mila eravamo sull’onda dell’entusiasmo, il primo giorno i bambini erano ansiosi di scoprire la squadra in cui erano, hanno passato tutta la mattinata a fare un giocone per scoprire il proprio colore della squadra, dopo averlo scoperto hanno ricevuto la maglietta e hanno visto la scenetta inerente al tema di quest’anno che è stato inside out su cui poi dopo sono state fatte delle riflessioni da parte di Don Francesco sulle varie emozioni trattate ogni giorno. Dopo le riflessioni avevano la pausa per mangiare e successivamente il tempo libero che passavano a giocare insieme grandi e piccoli senza distinzioni d’età ed infine prima di fare i tornei nel pomeriggio passavano le ore più calde a fare dei mini laboratori come uncinetto, disegno 3D, danza… la giornata chiudeva con la merenda poi sigla e a casa a riposare… pronti per il giorno dopo. Il secondo giorno i bambini hanno iniziato a conoscersi meglio e a legare di più mentre il terzo giorno siamo partiti per andare al parco avventura “Buffardello” nel quale abbiamo passato la giornata tra i vari percorsi insieme ai bambini. I quali si sono divertiti molto dati i numerosi percorsi di tutte le difficoltà ed infine abbiamo ripreso il bus per tornare a casa. La mattina dopo la stanchezza si faceva sentire sempre di più a tal punto che durante il tempo libero la stanza per gli animatori si era trasformata in un dormitorio, ma noi non ci siamo arresi e abbiamo dato il massimo fino all’ultimo giorno. Oggi possiamo raccontare questa esperienza grazie a molte persone che ci hanno appoggiato e che ci hanno insegnato tra le quali don Francesco Ciucci che si è sempre reso disponibile nei confronti degli animatori e degli “animati” per qualsiasi cosa. Bisogna anche ringraziare gli animatori più grandi nonostante il lavoro sono sempre stati presenti nel momento del bisogno. Non c’è da dire nient’altro su questo campo estivo perché lo abbiamo creato noi e noi lo portiamo avanti qualunque cosa accada.
Giacomo Galligani