Gioia, fede e amicizia: il Grest di Le Case compie 30 anni e guarda al futuro

Oltre 200 bambini e 55 animatori hanno partecipato all’edizione 2025 del Grest parrocchiale. Un percorso educativo ispirato alla figura di San Paolo e intitolato “Nexus – #Linkatiallagioia” per coltivare una gioia autentica e aprirci alla speranza. Il Grest continua ad essere un segno vivo di una Chiesa in uscita che si prende cura di bambini, adolescenti, giovani e delle loro famiglie

Si è appena conclusa la 30ª edizione del Grest estivo della parrocchia di Cristo Redentore a Le Case, un traguardo significativo che testimonia la forte e costante presenza della parrocchia nella comunità di Monsummano Terme. Da trent’anni, infatti, il Grest rappresenta un punto di riferimento fondamentale per bambini, ragazzi e famiglie, offrendo un’estate ricca di gioco, crescita e relazioni autentiche. Quest’anno, durante le quattro settimane di luglio, sono stati oltre 200 i bambini partecipanti, seguiti con passione e dedizione da 55 animatori, tra giovanissimi e universitari, che hanno messo a disposizione il loro tempo e il loro entusiasmo per accompagnare i più piccoli in un percorso educativo ricco di valori.

Alla guida del gruppo animatori, don Angelo Biscardi, che ogni giorno ha condiviso con i ragazzi momenti di spiritualità, confronto e riflessione, incarnando una presenza preziosa non solo come guida religiosa ma anche come riferimento umano. Grazie a lui e al lavoro dell’intera équipe educativa, il Grest ha saputo coniugare divertimento, formazione e fede in un’esperienza unica. Sin dal 1996, la parrocchia di Cristo Redentore ha voluto offrire alle famiglie un supporto concreto nel periodo estivo, ma non solo: il Grest è la naturale prosecuzione del percorso formativo e pastorale che si svolge durante tutto l’anno. Un cammino che punta alla crescita integrale della persona e alla formazione alla vita cristiana, vissuta con stile comunitario; una vera esperienza missionaria: coinvolge l’intera comunità, dalle famiglie ai bambini, dagli animatori ai sacerdoti, in un gioco corale che diventa annuncio, testimonianza e presenza concreta sul territorio. È un segno bello e vivo di una Chiesa che si fa casa, accoglienza, relazione.  Un momento in cui la parrocchia offre un tempo rilassato e lieto ma con un orientamento ben preciso, un percorso di crescita umana e cristiana.

«Il Grest di quest’anno è stato davvero pieno di soddisfazioni», racconta don Angelo. «Ho visto i nuovi animatori cresciuti rispetto alle loro prime esperienze, e più consapevoli del loro ruolo educativo, a maggior ragione gli animatori più grandi, davvero coinvolti a tutti i livelli. I momenti di preghiera e di confronto sono stati vissuti con un’intensità nuova, che spero possa crescere ulteriormente, fino a diventare la vera “anima” dell’animatore. Per questi motivi sono davvero grato al Signore ma anche a ciascuno dei ragazzi e ragazze che hanno donato il loro tempo e le loro energie a questa piccola grande impresa. Un caloroso pensiero va anche alle famiglie, che hanno avuto tanta fiducia nella parrocchia e nei giovani, che sono state sempre positive, anche di fronte alle inevitabili difficoltà di gestire così tanti bambini, oggi più che mai vivaci e energici. Alla fine, quindi, c’è davvero tanta gratitudine e gioia».

Il filo conduttore di quest’anno è stato il progetto educativo intitolato “Nexus, #Linkatiallagioia”, un’iniziativa nata dal desiderio di coniugare il tema giubilare della speranza con il bisogno di leggerezza, relazione e scoperta che caratterizza tutta l’esperienza del Grest. Un percorso che ha avuto come figura di riferimento San Paolo, esempio di fede, coraggio e gioia autentica.

La domanda che ha guidato ogni giornata è stata semplice ma profonda:

«Come possiamo coltivare una gioia autentica, capace di resistere alle difficoltà e di aprirci alla speranza?»

Attraverso giochi, laboratori, preghiere e momenti di riflessione, i bambini sono stati accompagnati a scoprire una gioia che non è semplice euforia del momento, ma un atteggiamento del cuore radicato nella fede e nella relazione con Dio e con gli altri.

In sintonia con quanto espresso dal Santo Padre nella Bolla di indizione del Giubileo 2025, Spes non confundit, la speranza è stata il filo rosso che ha legato tutte le attività: uno sguardo fiducioso verso il futuro, nonostante le difficoltà, alimentato dalla gioia del Vangelo.

Come ogni anno, non sono mancati momenti di gioco, musica, balli, risate e piccole ferite sulle ginocchia. Ma anche in questi aspetti più leggeri, il Grest ha mantenuto la sua originalità: un’esperienza che diverte, ma che educa, che coinvolge ma non compete, che forma senza giudicare. È un tempo di libertà gioiosa, dove ogni gesto, anche il più semplice, diventa occasione per crescere insieme. Un ringraziamento speciale va a tutta l’organizzazione parrocchiale e alla Fondazione Caript, che ha sostenuto anche quest’anno il progetto attraverso il bando “Socialmente”, contribuendo alla realizzazione concreta di questa preziosa esperienza educativa. Il Grest di Le Case si conferma, anche a trent’anni dalla sua nascita, come un segno vivo di speranza, una comunità che si prende cura dei più piccoli, una Chiesa in uscita, fatta di relazioni vere, di gioia condivisa e di Vangelo vissuto.

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