Fidanzati in cammino: verso il sacramento del matrimonio

A Monsummano Alto per una giornata di condivisione e fede a conclusione del percorso di preparazione al matrimonio. I partecipanti: «è stato inaspettatamente molto coinvolgente»

Domenica 27 aprile è stata una giornata speciale per le 16 coppie che hanno partecipato a due dei vari percorsi di preparazione al matrimonio che si tengono in diocesi. A Monsummano Alto, nella canonica, i futuri sposi sono stati invitati all’incontro conclusivo sul rito del matrimonio. 

Entrambi i  corsi fanno parte della proposta diocesana di formazione per coloro che scelgono di sposarsi in chiesa. A far «da regia» l’Ufficio diocesano di Pastorale familiare, che coordina e fornisce le linee guida per lo svolgimento degli incontri, in modo che le persone, sia i fidanzati che i conduttori, si sentano di partecipare ad un unico progetto, in sintonia con il proprio vescovo e con la Chiesa tutta. Sono anni infatti che don Stefano Salucci, responsabile insieme ai coniugi Alessandro e Maria Pellegrini della Pastorale familiare, si impegna a far sì che la proposta formativa per avvicinarsi al sacramento del matrimonio sia il più possibile uniforme ed omogenea, in modo che non ci siamo percorsi molto brevi o altri troppo lunghi, e che i contenuti delle riflessioni proposte siano in linea con il Magistero e con le linee direttive pensate e proposte a livello nazionale.

Entrambi i corsi sono stati seguiti da don Stefano e svolti uno presso il Centro Famiglia ”Amoris Laetitia”, che ha sede a Pescia in via Galilei 18, l’altro presso la parrocchia di Maria SS. della Fontenova a Monsummano Terme. Ad aiutare il sacerdote ci sono state tre coppie per ogni corso che con la loro esperienza e preparazione hanno dato testimonianza e aiutato i partecipanti nella discussione e comprensione delle varie tematiche trattate.

La giornata è cominciata con la messa nella chiesa romanica di San Nicolao celebrata da don Bivin. Poi le oltre trenta persone presenti hanno gustato il prelibato pranzo preparato dai volontari Nilo e Lucia e, dopo un caffè, molto utile per mantenersi svegli, è cominciato l’incontro, mentre i bambini presenti giocavano seguiti dal baby sitter.

Questo è stato il dodicesimo incontro di un percorso che, a detta degli stessi partecipanti, è stato inaspettatamente molto coinvolgente. Molti sono rimasti sorpresi dalla modalità utilizzata e dai contenuti che hanno arricchito e, fatto cominciare a comprendere la realtà del matrimonio-sacramento. La maggior parte degli appuntamenti si sono svolti dopo cena: i fidanzati sono stati coinvolti direttamente grazie ad attività che li hanno fatti dialogare tra loro e con gli animatori, coppie di sposi con anni di esperienza matrimoniale alle spalle;  don Stefano ha poi ogni volta ripreso le discussioni, riferendosi alla dottrina del Magistero. Questi percorsi seguono la traccia sviluppata nella “Guida per gli operatori”, redatta dall’Ufficio di Pastorale familiare diocesano. I dodici incontri hanno trattato i temi principali: accoglienza, formazione della coppia, innamoramento e amore, unità e indissolubilità, sessualità, generatività ed educazione dei figli, famiglie di origine, sacramento del matrimonio. E’ solo un punto di partenza perché, come è stato detto ai futuri sposi: «il matrimonio non è il compimento di un percorso, ma solo  l’inizio» e per questo è importante non dare per scontato niente, ma anzi impegnarsi per crescere nella fede e nella conoscenza di questo sacramento per il bene della coppia e della Chiesa.

«Nel matrimonio viviamo la dimensione di Cristo che è sposo della chiesa – ha ribadito don Stefano –  il matrimonio scaturisce dalla croce di Cristo perché dice l’amore con cui Cristo ha dato la vita per la Chiesa sua sposa». 

I futuri sposi sono stati invitati a partecipare alla vita della Chiesa e a tenersi in contatto tra loro e con gli animatori dei corsi, perché condividere e confrontarsi sono validi strumenti per affrontare le difficoltà, prima che queste possano sopraffare la relazione.

Giovanni Sbolci

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