Corpus Domini: «gustare il pane e il vino della speranza»

Il caldo di questo giugno così assolato, non ha fermato i tanti volontari che si sono prodigati per la buona riuscita della festa del Corpus Domini, di giovedì 19 giugno a Pescia.

Un tappeto di fiori ha accolto i bambini della Prima Comunione e i fedeli che, in processione dalla Cattedrale di Pescia, sono arrivati alla Chiesa Monumentale di San Francesco accompagnati dalla Banda cittadina ‘Gialdino Gialdini’, dai Cavalieri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme che hanno scortato il Santissimo custodito nelle mani di S.E. Mons. Tardelli Vescovo di Pescia, e con la partecipazione della Compagnia del SS. Crocifisso della Maddalena, e della Compagnia di Sant’Antonio di Colleviti.

«Il pane e il vino, sono il corpo di Gesù, ed in essi, Lui si mostra come colui che si dona a noi». Nella forma legata all’alimentazione, Monsignor Fausto ci ricorda che Egli dimostra di voler esserci talmente vicino, da essere dentro di noi affinchè partecipando  con il pane e il vino, possiamo diventare come Lui.

Tre sono gli aspetti sui quali siamo stati invitati a soffermarci: il pane e il vino della vita, della vita eterna, quella dura per sempre; il pane e il vino della condivisione e della comunione fraterna e il pane e vino della speranza.

Nel vangelo della moltiplicazione dei pani,  il cibo viene condiviso  rivelando la  vera proposta di Gesù,  dove il prodigio sazia la fame di vita che alberga nel cuore di ogni uomo.

Il frutto della terra e del lavoro dell’uomo diventando cibo e bevanda di salvezza, presenza tangibile di Gesù che  ci dà forza per credere che il mondo possa essere davvero trasfigurato, diventare migliore, e che noi stessi per opera dello Spirito Santo, possiamo esserne santificati e vivere una vita nuova.

«Nutrendoci di questo pane e questo vino, noi alimentiamo la speranza», con queste parole il Vescovo di Pescia, nella concelebrazione eucaristica con i Canonici del Capitolo della Cattedrale, i frati del Convento di San Francesco, il parroco della Città e gli altri sacerdoti, ci esorta a non lasciarsi scoraggiare dai mali della società e di proseguire con fiducia nel mistero grande dell’amore che ci sorregge nella vita.

Toccante la fermata, della processione, all’Ospedale SS. Cosma e Damiano, dove il Vescovo Fausto si è soffermato in preghiera esponendo il Santissimo nei locali della portineria: un segno tangibile dell’importanza di questa struttura nata più di 250 anni fa, testimonianza anche dell’importante passaggio di Sant’Allucio, fondatore del primo ‘Spedale’ luogo di accoglienza per i viandanti lungo la via tra Firenze e Lucca.

Paola Silvestrini

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