Convegno diocesano catechisti: l’Eucarestia mensa dell’amore

L’evento, organizzato dall’Ufficio catechistico, ha offerto ai presenti un intenso momento di confronto sinodale e formazione spirituale, arricchito dalla proclamazione del nuovo papa Leone XIV, seguita in diretta. Il vescovo Tardelli ha esortato i catechisti a vivere con rinnovato slancio missionario il loro servizio gratuito e profetico. Presentato anche un nuovo sussidio catechistico diocesano.

«Un Convegno catechistico che non ci dimenticheremo facilmente!»: questo il commento più frequente che risuonava tra i presenti lo scorso giovedì 8 maggio. Quando i catechisti hanno cominciato ad affluire presso la parrocchia di Cristo Redentore a Le Case per l’appuntamento organizzato dall’Ufficio Catechistico diocesano, erano le 18,30 ed era stata da poco data la notizia dell’avvenuta elezione del nuovo pontefice: ciascuno è arrivato con il desiderio di vivere questo momento di formazione, ma anche di scoprire chi fosse il nuovo pastore della Chiesa. Don Angelo Biscardi, in accordo con l’equipe dell’Ufficio, si era già organizzato per proiettare la diretta tv ed assistere quindi tutti insieme al momento in cui il nuovo Papa si sarebbe affacciato alla loggia delle benedizioni per il primo saluto ai fedeli. Nell’attesa di questo evento, è stato dato inizio al Convegno, dal titolo «Dalla Parola al Banchetto. Iniziare al Sacramento della Piena Comunione»: i presenti sono stati divisi in piccoli gruppi per confrontarsi sulla lettura di un brano di Vangelo e trovarne, insieme, il significato essenziale, riassumibile in poche parole da esporre successivamente a tutti, secondo uno stile sinodale. I lavori si sono giustamente interrotti per assistere alla proclamazione del nuovo pontefice: trepidazione, stupore, commozione e tante altre emozioni erano presenti nei volti dei presenti, nel vedere il nostro papa Leone XIV che accompagnerà la Chiesa nel cammino da ora in poi, ma soprattutto gratitudine per aver vissuto questo momento insieme, invece che nel privato delle nostre case o attaccati ai nostri smartphone.

Don Angelo ha riassunto e restituito i contributi portati da tutti i gruppi di lavoro, con una sintesi che ha messo al centro l’Eucarestia come mensa del perdono, che è essenzialmente dono e generosità che sfama, porta all’inclusione di tutti; è la mensa dell’amore disposto a sanguinare, della gratuità che sovverte le gerarchie, dove si riconosce la presenza di Cristo, che ci unisce nella carità e nella cura reciproca, soprattutto verso i più deboli; ha voluto inoltre sottolineare la modalità scelta dall’equipe per arrivare a dare i contributi scelti, modalità che ha favorito il confronto e il lavoro personale e di gruppo.

Il momento della preghiera è stato arricchito dall’arrivo del vescovo Fausto Tardelli, che ha rivolto ai catechisti presenti queste parole: «Da una situazione di debolezza, di fragilità, di smarrimento, di abbattimento, a una situazione di rinnovamento interiore e slancio missionario: questa è la vicenda dei due discepoli di Emmaus. La Parola di Gesù entra in quei due cuori e risveglia, dà piano piano un nuovo orizzonte: come la pioggia che penetra nella terra e la fa germogliare. È la Parola della speranza, che giunge al momento del banchetto, della cena. Il viandante misterioso spezza il pane, lo benedice, e gli occhi dei discepoli si aprono: dall’incontro con Cristo nasce la missione, il desiderio pieno di entusiasmo di annunciare la novità a tutti. Questo è il percorso che si fa ad ogni Eucarestia: si arriva con i nostri pensieri e problemi, con la testa piena di preoccupazioni, debolezze e peccati, e il Signore che divide il pane con noi ci permette di ritrovare la gioia e la pienezza della vita, mandandoci poi in missione verso gli altri».

Nella seconda parte della serata, don Fabiano ha illustrato il progetto che l’Ufficio Catechistico della nostra diocesi sta portando avanti, quello di creare un sussidio per la catechesi, strumento che riprende le indicazioni nazionali ma adattabile ad ogni realtà parrocchiale: lo stile proposto sarà quello catecumenale, basato sul metodo narrativo, ma anche esperienziale, cercando il coinvolgimento dei genitori di bambini e ragazzi; va tenuto conto che questi ultimi sono per lo più adulti che non frequentano la Chiesa da molto tempo, quindi anche a loro va dato l’annuncio. Il sussidio si articolerà in 5 moduli, pensati proprio per la catechesi relativa all’Eucarestia: Vania Pirrone, catechista istituita, ha esposto le modalità in cui ogni incontro viene descritto, dalla cura per lo spazio in cui si svolge l’incontro con i bambini agli strumenti che si possono usare, da alcuni esempi concreti di attività ai momenti di preghiera.

Il vescovo ha invitato tutti a rimanere alla scuola del Maestro, continuando a crescere spiritualmente, ma anche a confrontarsi e riflettere in comunità: ha ringraziato per il servizio encomiabile della catechesi nelle parrocchie, un servizio gratuito «che non fa gonfiare il conto in banca. In questo mondo in cui tutto è monetizzato, il vostro è un segno profetico: date gratuitamente tempo, impegno, cuore, energia per il Signore. Il vostro servizio è una profezia nel mondo di oggi».

Lisa Masini Sbolci

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