Anche nel risparmio, sostenere l’etica attraverso scelte consapevoli

Interessante convegno organizzato dall’Ufficio di Pastorale Sociale, su Etica, Economia e Finanza.

Marco Giorgetti

 

«Bisogna recuperare maggiore consapevolezza, dell’importanza di una maggiore presenza dell’etica in economia e finanza, dove scegliere investimenti eticamente sostenibili, può fare la differenza». Stefano Natali, responsabile dell’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro, della diocesi di Pescia, ha aperto il convegno su “Etica, economia e finanza” (organizzato dallo stesso Ufficio di Pastorale), venerdì 29 novembre nella sala delle Terme Excelsior di Montecatini Terme. Davanti ad un centinaio di persone e alla presenza del vescovo Roberto Filippini, dopo le presentazioni di rito ed il saluto dell’amministrazione comunale di Montecatini, portato dall’assessore dott. Alessandro Sartoni, ha preso la parola il prof. Andrea Buccelli (Università di Firenze) proponendo un approfondimento del documento della Congregazione per la Dottrina della Fede dal titolo “Oeconomicae et Quastiones”. «Il documento – ha affermato il prof. Buccelli – è stato fortemente osteggiato e criticato nel nord America, probabilmente perché mette in evidenza i meccanismi del capitalismo distorto che producono ingiustizia e povertà per milioni di persone». Molte gli spunti che il documento della CDF offre, anche il professore ha sottolineato la grande quantità di riflessioni che potrebbero emergere dalle pagine di “Oeconomicae et Quastiones”.

«È un documento – ha continuato Buccelli – che attraversa trasversalmente tutti gli aspetti della quotidianità dell’uomo e i suoi comportamenti. C’è un grosso errore, spesso presente nelle scelte economiche che facciamo; si chiama “Riduzionismo”. Se continuiamo a ridurre, il nostro criterio di scelta, unicamente al solo guadagno economico, rischiamo di fare scelte suicide per l’umanità. Scelte simili, tagliano fuori automaticamente dai nostri criteri, il bene comune».

Il prof. Buccelli, ha sottolineato a tutti i presenti, il pericolo che già sta prendendo forma nel prossimo futuro dell’uomo: «Le scelte generate dal solo egoismo e tornaconto economico, genereranno sempre maggiori squilibri sociali ed ambientali, con cui l’uomo si dovrà confrontare sempre di più. Dobbiamo seriamente prendere in considerazione una conversione dei nostri investimenti e dei nostri acquisti verso scelte etiche e sostenibili».

È intervenuto anche il dott. Giovanni Palchetti (Vicepresidente della Fondazione Caript) che ha sostenuto la necessità di spostare gli investimenti dei risparmiatori verso il sostegno del ciclo produttivo industriale più che verso una finanza fine a se stessa, che in diversi casi nasconde tra le pieghe anche molti Fondi d’investimento non proprio etici. Il dott. Andrea Rindi (direttore generale ViVal Banca) è intervenuto dopo il dott. Palchetti ed ha sostenuto come un incremento nella direzione degli investimenti etici si sia effettivamente rilevato negli ultimi anni, un dato molto incoraggiante che potrebbe essere accompagnato sul territorio da investimenti a piccole imprese, artigiani o cooperative con un’effettiva connotazione etica e sostenibile. Il dott. Antonio Giusti (direttore generale di Banca di Pescia e Cascina) ha voluto indicare ai molti presenti le nuove tendenze di mercato per quello che riguarda i Fondi Etici e ESG, come i Fondi sulle energie rinnovabili e i tanti segmenti di mercato dedicati all’ecologia.

Particolarmente significative le parole del Vescovo che hanno concluso l’incontro: «Anche sant’Allucio, il nostro patrono, ha dovuto subire le angherie di coloro che vessavano i deboli ed i poveri per un tornaconto economico. Dal 1981 ad oggi siamo passati dal 44% al 13% come livello di povertà nel mondo, anche se la grande area subsahariana (quasi 2/3 dell’Africa n.d.r.) ha raddoppiato il numero dei suoi poveri…c’è ancora molto da fare. Anche la chiesa nell’occuparsi delle anime deve comprendere in profondità i meccanismi dell’economia e della finanza, per indicare e sostenere sempre maggiori percorsi di giustizia sociale».

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