Siamo di nuovo in Avvento, lanciati verso il Natale

L’Avvento è come un grido nella notte che ci chiede di alzare il capo e di guardare verso l’orizzonte là dove sorge l’alba di un nuovo mondo, per non perderci d’animo, per affrettare il passo, per riaccendere la fiamma della speranza.

Già nelle domeniche scorse siamo stati invitati a vegliare in fervente attesa, non in modo passivo, ma lavorando alacremente per il Regno del Signore e testimoniandolo con le parole e le scelte di vita.

E’ bene però chiederci: oggi i cristiani attendono ancora e con convinzione quel Regno che invocano quotidianamente nella recita del Padre nostro, forse in modo distratto e stanco?
Spesso si ha l’impressione che la comunità cristiana si sia rassegnata e abbia accettato gli
ineluttabili compromessi con una storia irredenta, una storia pensata come un eterno presente in cui possono accadere tante cose, perlopiù negative, ma non l’assoluta novità di Dio e della sua salvezza.

Lacerti di novità sono sicuramente i santi, come Allucio da Pescia che in quest’anno giubilare ci
accompagna a riscoprire la nostra fede, potenza trasformante della realtà, che illumina e a cui da senso. I santi partecipano del futuro di Dio.

Quel futuro che ha fatto irruzione nella storia con la nascita di Gesù.

Si. Il Natale di Gesù è il fondamento della loro e della nostra speranza: la scelta folle di Dio che ha voluto farsi uomo.
Il mistero luminoso e oscuro dell’incarnazione è dietro le nostre spalle più di venti secoli orsono,
eppure ci fa intravvedere la novità assoluta a cui tendere.

Gesù, nella sua umanità nuova e rivoluzionaria che crocifigge gli orgogli e gli egoismi umani, è il
Dio con noi, presente nella sua parola, nei sacramenti e nei suoi testimoni ed è avanti a noi sempre, come Colui che attendiamo e a cui ci rivolgiamo con passione inesauribile: Vieni Signore!

condividi su