
Venerdì 18 ottobre si è celebrata la Veglia diocesana di preghiera in preparazione alla Giornata Missionaria Mondiale che ogni anno ricorre nella III domenica di ottobre. La parrocchia della Santissima Trinità in Traversagna, con il parroco d. Luca Piacentini e la comunità, ha accolto con gioia il nostro Vescovo Fausto Tardelli che ha presieduto l’incontro con la presenza di fedeli e sacerdoti venuti dalle altre parrocchie. “Andate e invitate al banchetto tutti” è un versetto della parabola del banchetto nuziale (Mt.22, 1-14), dal quale Papa Francesco ha tratto spunto per il messaggio della GMM 2024, che in un passaggio evidenzia come la missione sia “un andare instancabile verso tutta l’umanità per invitarla all’incontro e alla comunione con Dio. Instancabile! Dio, grande nell’amore e ricco di misericordia è sempre in uscita verso ogni uomo per chiamarlo alla felicità del suo Regno, malgrado l’indifferenza o il rifiuto.” Il Signore ci chiama, sia come invitati al banchetto del suo Regno, sia come servi-inviati per invitare tutti alla festa di nozze uscendo per le strade, fermandosi ai crocicchi con la pazienza di chi non si scoraggia davanti ai rifiuti ma ascolta ed accoglie. Per invitare tutti bisogna imparare ad “accogliersi” tutti ed iniziare a vivere quella sinodalità che è missionaria e che ci aiuta, ascoltando e praticando la parola di Dio, ad allargare al mondo sguardo e cuore; a passare dal banchetto dell’accumulo, del consumismo e dell’individualismo a quello della condivisione, dell’essenzialità e della fraternità. Su questi temi si è sviluppata la veglia suddivisa nei tre momenti di riflessione: Il rifiuto di chi ha già il “suo banchetto”, l’accoglienza dei “senza banchetto”, il “banchetto dell’indifferenza”. Di fronte ai pochi che hanno ricchezze e potere e li difendono con privilegi, muri, armi e guerre; di fronte al numero sempre più crescente degli esclusi non solo per povertà economica ma anche per isolamento e povertà di relazioni umane e sociali, è richiesto il nostro coinvolgimento anche se piccolo, nella consapevolezza che se la società fluida dissolve il principio della fraternità dobbiamo cercare di rigenerarlo attraverso gesti concreti di relazione autentica. Senza pregiudizi o timori partendo dal nostro ambiente quotidiano, con coraggio, come ha sottolineato il Vescovo nelle sue parole a commento del brano evangelico che ci esorta ad una conversione del cuore per essere servitori credibili, in quanto anche noi, da invitati, possiamo mancare al banchetto o presentarci con la veste del nostro battesimo sgualcita dall’abitudine, dal disimpegno o dalla rassegnazione, con una vita sacramentale che non ci infiamma più e rischia di essere un rito formale e non trasformativo. Significativa è stata la testimonianza di Annamaria Bonvicini e Cinzia Meneguzzo, volontarie dell’associazione “Gocce di vita” di Santa Lucia che opera nella zona andina di Tambobamba, a 3.250 metri di altitudine nel sud del Perù. Qui, da quasi 20 anni, i medici Franca e Pietro Vezzani, stimolati da P. Giuseppe Romani dei frati di S. Maria in Selva e dall’allora vescovo di Tambobamba, Mons. Domenico Berni, hanno avviato il progetto “Hogar Arcoiris”, (“Focolare Arcobaleno”) che accoglie e si prende cura di bambini e adolescenti, orfani o con situazioni familiari precarie, malnutriti, con bassissima scolarizzazione ed isolamento abitativo. Le parole di Annamaria e Cinzia, anche attraverso un breve filmato, hanno sottolineato l’importanza di essersi messe a fianco di questi “piccoli”, superando il timore delle barriere linguistico-culturali e della propria fragilità, per offrire loro partecipazione attenta, ascolto e “coccole” come si dispensano ai propri figli e nipoti. Gesti semplici nella quotidianità della vita dell’hogar che fanno sentire di essere amati, considerati e incoraggiati nel proprio percorso di crescita. Attualmente nell’Hogar sono seguiti 23 minori, 12 maschi e 11 femmine di età compresa tra i 4 e i 17 anni. Una seconda testimonianza è stata quella di Pietro Rosellini che ha illustrato l’iniziativa, già operativa, del “Tavolo della Pace – Valdinievole” promossa dalla Pastorale Sociale e del Lavoro diocesana e rivolta anche ad Associazioni del territorio sia di ispirazione cristiana che laica per camminare insieme, pur nella diversità, unendo idee e risorse al fine di mantenere viva nel tessuto sociale e nelle Istituzioni la coscienza di una alternativa possibile, attuabile, rispetto alla mentalità corrente che solo con le armi, la sopraffazione e la violenza si risolvono i conflitti. La veglia si è conclusa con il momento coinvolgente dell’accoglienza ai nuovi sacerdoti non italiani arrivati in diocesi che operano in varie parrocchie e ai quali il Vescovo ha consegnato il crocifisso della missione e con il mandato missionario a tutta l’assemblea.
Mariella Livi