«Abbracciare la fragilità»: il secondo incontro estivo di Azione Cattolica

Il 13 luglio, nel fresco delle Pizzorne, si è svolto il secondo incontro del percorso estivo di Azione Cattolica rivolto agli adulti. Il Tema dell’incontro è stato “Abbracciare la fragilità”. I relatori, il dottor Andrea Sbrana, e la dottoressa Roberta Benedetti, coniugi della nostra diocesi, hanno meditato con i presenti sul vangelo di Marco 6,1-6a, la predicazione di Gesù nella sua città, dove non viene accolto, e dove può curare solo poche persone perché non riesce ad essere profeta in patria.

L’intervento è cominciato proprio dal dare una definizione di cosa sia la fragilità, sottolineando come “la comunità scientifica ha riconosciuto la fragilità come uno stato di fisiologica vulnerabilità. Quindi la fragilità è qualcosa che non è legata all’esistenza di una malattia, ma alla presenza di una situazione di vulnerabilità. Allora riguarda tutti, e non è solo legata al fisico, ma anche alla nostra psiche e alla nostra anima. Quindi tutti noi siamo chiamati a stare vicini alle persone fragili, perché possiamo accompagnarle e sostenere in ogni aspetto della persona.”

Dopo questa prima sottolineatura, il brano ci mostra un primo elemento che guida l’evento, il non riconoscere. I concittadini di Gesù hanno una loro idea, e questi pregiudizi non permettono loro di riconoscere il Figlio di Dio davanti a loro. “Come è successo ai concittadini di Gesù, può succedere anche a noi: non vogliamo riconoscere la nostra fragilità, credendosi anche invincibili, chiudendo pertanto il nostro cuore e la nostra vita all’intervento di Dio. Anche, non riusciamo a riconoscere la fragilità dell’altro per superficialità, non volersi impegnare e coinvolgere nella vita dell’altro. Il non riconoscere la fragilità porta ad una chiusura che, come è successo ai nazareni, impedisce a Dio di entrare nella nostra vita e ne ostacola l’intervento.” Gesù invece porta sé stesso nella carne, mostrando a noi come riconoscere la nostra fragilità. Dopo il riconoscere il processo prosegue con il saper accogliere la fragilità. Una volta riconosciuta una situazione di fragilità, “il passo successivo è la sua accoglienza. Per questo è importante tenere presente che la fragilità prende tutto l’essere. È solo prendendo in considerazione la persona fragile nel suo complesso e facendoci carico di ogni aspetto che possiamo veramente dire di aver accolto la sua fragilità.” Andrea e Roberta hanno spiegato che l’’accoglienza della fragilità è rappresentata a pieno dal Samaritano che soccorre il viandante. È un processo che parte dal farsi prossimo, vicino al fragile, ed è accoglienza piena solo se in questo atto il prossimo “ci fa smuovere le budella” (traduzione letterale del “ne ebbe pietà” che leggiamo del Samaritano). Questa è la vera accoglienza della fragilità: un farsi vicino che parte dalle viscere”. L’ultimo passo del percorso di Andrea e Roberta è di curare la fragilità. “Una volta accolta la fragilità, il passo successivo è la sua cura, che non sempre vuol dire guarigione. L’aver cura della persona fragile è accompagnarla nel cammino che è chiamata a compiere, riportandola sempre ad un bene che la trascende e va oltre a quanto spesso comunemente inteso come benessere. Curare la fragilità richiede che sia la persona fragile, sia chi la accompagna siano consapevoli della propria vulnerabilità e siano disponibili a metterla in campo e forti di questo riconoscano e consentano a Dio di entrare nelle loro vite per crearne un capolavoro, nonostante possa non essere immediatamente visibile o comprensibile, ma con la fiducia che grandi prodigi verranno fuori.” Il prossimo incontro il 27 luglio, nelle Pizzorne, con ritrovo presso la parrocchia Santa Maria Assunta di Castellare alle ore 9:00. Il tema dell’incontro sarà “Quando gli altri non sono solo i nostri”, con il brano del Vangelo portante Mc 1,16-20.  Alle 10.00 la riflessione guidata e il deserto. Alle 13.00 il pranzo presso il ristorante delle Pizzorne, alle 14.30 la condivisione ed al termine la messa. Per informazioni è possibile contattare Don Lorenzo 3356374138 e Rodolfo guidi 3397066302

Maurizio Seghieri

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