
Martedì 29 aprile, presso la Parrocchia di Santa Lucia, si è tenuto un incontro significativo tra il Consiglio della Caritas diocesana e i parroci vicari delle quattro Foranie. In un clima di ascolto e dialogo, i presenti hanno riflettuto su come rendere l’azione caritativa più incisiva, partecipata e fedele al Vangelo.
La carità non è solo per “specialisti.
Una delle prime preoccupazioni emerse è stata quella del coinvolgimento della comunità. È stato evidenziato il rischio che la carità venga vissuta come compito di pochi volontari, percepiti come “specialisti” o “super cristiani”, con il pericolo di demotivare il resto della comunità e ostacolare il necessario ricambio generazionale. Si è ribadito che l’amore per i poveri non può essere delegato, ma interpella ogni battezzato: la carità è vocazione di tutti, e va testimoniata sia fuori che dentro le nostre parrocchie.
Risorse, relazioni e progettualità condivisa
I vicari hanno sottolineato la necessità di ripensare i criteri di distribuzione dei fondi diocesani, per garantire un uso più equo delle risorse. È stata condivisa l’importanza di creare occasioni di scambio tra gruppi Caritas, favorendo la conoscenza reciproca e la collaborazione tra le parrocchie. Il confronto arricchisce e dà nuovo slancio anche a chi vive momenti di fatica. Sempre. Si è inoltre constatata l’urgenza di dotarsi di un progetto pastorale diocesano ben strutturato e condiviso, capace di orientare con chiarezza l’azione ecclesiale. Un piano organico che dia senso e coerenza alle diverse iniziative, evitando che vengano percepite come episodiche o slegate tra loro. Questo contribuirebbe a rafforzare l’identità diocesana, favorendo una visione unitaria e una maggiore efficacia pastorale.
La voce dei giovani, lo sguardo dello Spirito
Un tema molto sentito è stato quello del coinvolgimento dei giovani. Il Consiglio Caritas si è detto pronto ad ascoltarli e a lasciarsi interrogare dalla loro sensibilità e dalla loro creatività nel vivere la carità.
Non si tratta solo di offrire loro un posto nei gruppi già esistenti, ma di creare uno spazio reale di dialogo, dove anche le loro proposte possano orientare nuove forme di presenza accanto ai poveri.
Questo coinvolgimento ha un duplice valore: è formativo per i giovani, che possono crescere nella fede attraverso il servizio, ed è missionario per l’intera comunità, che si rinnova grazie al loro entusiasmo. Lo Spirito soffia dove vuole: anche attraverso le intuizioni nuove di chi si affaccia alla fede con occhi aperti, mani pronte ad aiutare e cuore generoso.
Una pastorale che unisce e ispira.
I partecipanti hanno riconosciuto che l’attuale frammentazione degli interventi caritativi richiede un salto di qualità: serve una metodologia condivisa tra parrocchie e diocesi, che favorisca una vera “osmosi reciproca” di esperienze, risorse e visione.
È stato auspicato un maggiore coordinamento anche nella programmazione del calendario pastorale, così da evitare sovrapposizioni e facilitare la partecipazione.
Una spiritualità che fa crescere la comunità.
L’incontro ha evidenziato, prima di ogni aspetto organizzativo, la necessità di una rinnovata sensibilità spirituale.
L’efficacia dell’azione caritativa non dipende anzitutto da strutture o strategie, ma nasce dalla fede e dall’ascolto dello Spirito. La carità non è solo distribuzione di beni materiali, ma testimonianza viva dell’amore di Dio nella quotidianità. A questo giovano la partecipazione alla preghiera comunitaria e a momenti di riflessione condivisa, che nutrano interiormente coloro che si impegnano nel servizio.
Quando la comunità si sente toccata nel cuore e nella coscienza, sa rispondere con generosità. Coinvolgere chi frequenta solo la domenica, riscoprire i talenti nascosti, chiamare chi non è mai stato cercato: anche questa è carità, radicata nella fede.
Uno sguardo al futuro
L’incontro si è concluso con l’impegno a organizzare nel mese di ottobre incontri della Caritas nei vari vicariati. Saranno occasioni per scambiare esperienze, pregare insieme e discernere alla luce dello Spirito Santo il cammino da intraprendere.
L’obiettivo è chiaro: rinnovare profondamente l’animazione alla carità nelle nostre comunità, rendendola sempre più espressione autentica della vita parrocchiale e testimonianza credibile del Vangelo.
Simone Lepori