
Lunedì 13 ottobre 2025, una piccola rappresentanza del laboratorio Madame Corbeille, si è recata a Firenze nella sede dell’Associazione “Sheep Italia”, per consegnare le coperte realizzate con uncinetto e ferri per le persone senza fissa dimora. La novità bellissima di quest’anno, che consideriamo cosa eccezionale, è stata la grande collaborazione con altre realtà del nostro territorio: le signore del “Un filo che ci unisce”, “Auser Valdinievole Centro odv”, la Parrocchia di San Leopoldo in Anchione e un bel gruppo di signore della località Via Nova in Pieve Nievole, che insieme a Madame Corbeille hanno realizzato le coperte.
Questa rete di “gomitoli” si è creata tra il 2023 e il 2024 per l’evento “Viva Vittoria” che dice no alla violenza sulle donne.
Da questa collaborazione sono nate ben ottanta coperte che con tanta soddisfazione abbiamo portato a Firenze, sottolineiamo che nell’anno 2023 solo come Madame Corbeille, ne avevamo consegnate cinque. Questo ci dimostra l’importanza della rete solidale.
Al nostro arrivo a Firenze, ci hanno accolto Sara Aurighi, l’assistente educativa del progetto, alcune signore volontarie e alcune donne di varie nazionalità, impegnate in quel momento in un corso di formazione di cucito che rientra nelle iniziative dell’Associazione.
Abbiamo chiesto a Sara di raccontarci cos’è Sheep Italia:
«Sheep Italia, nasce nel 2019 con il proposito di insegnare la lavorazione ai ferri, come attività da svolgere soprattutto nella realtà del territorio dove erano e sono tuttora presenti situazioni di fragilità. All’inizio contattavamo o venivamo contattati da associazioni che si occupavano di fragilità in modo molto vario, per esempio persone rifugiate quindi gruppi di stranieri come “ARCI Madiba” di Pistoia, gruppi di persone sole come “Le Curandaie” di Firenze, il nostro laboratorio infatti si trova nel quartiere de “Le Cure”, e un gruppo di Prato che segue persone con problemi di salute mentale.
All’interno del nostro gruppo, mentre le signore volontarie insegnavano a lavorare, io Sara come educatrice facevo e faccio tuttora un lavoro più centrato sulla storia, sul racconto e sullo scambio di esperienze, questo favoriva e favorisce lo scambio culturale: stare insieme agli altri, sentirsi parte di qualcosa, condividendo le proprie fragilità ci fa sentire meno soli e sfortunati.
Tra il 2020 e 2021 il COVID ha bloccato tutte le nostre iniziative, ci siamo ritrovati a fare i gruppi online ed è stato qui che molte persone ci hanno contattato da varie parti d’Italia con il piacere di poterci aiutare, ma, lavorando a maglia e uncinetto ed essendo lontani risultava difficile. Con il responsabile del progetto abbiamo chiesto loro, di inviare quadrati lavorati o coperte già confezionate, per consegnarle ai senza fissa dimora; grazie a questa iniziativa il primo anno ci sono arrivati mille pacchi che ci hanno permesso di confezionare 587 coperte.
Noi non distribuiamo direttamente, ma lasciamo che siano le associazioni a farlo in quanto conoscono le persone e i loro bisogni, noi ci occupiamo della realizzazione rimanendo comunque a disposizione.
Il momento della distribuzione è il più importante, così, siamo vicini alla persona e gli spieghiamo che la coperta è stata fatta da qualcuno che nel realizzarla ha pensato proprio a lei e che può scegliere quella che gli piace. Questo gesto è il modo per riattivare nella persona la capacità di scelta, la cosa più importante, in modo da restituire una dignità, tolta dalla situazione che sta vivendo e che non gli dà la possibilità di poter scegliere dove dormire, cosa mangiare, quando mangiare. La coperta diventa quindi una scelta che ridona un po’ di libertà, siamo liberi se possiamo scegliere.
Al momento il progetto Sheep Italia, é attivo in molte regioni italiane, è un progetto semplice che permette a tutti adulti e bambini di poter realizzare con le proprie mani qualcosa che può essere davvero utile per chi non ha dimora».
Siamo felici come laboratorio di Caritas di Pescia, di aver conosciuto questa realtà che come noi cerca di sostenere le persone con fragilità, la cosa ancora più bella è essere riusciti a creare una rete stretta che favorisce la collaborazione, ma sopratutto la relazione, fondamento del nostro laboratorio Madame Corbeille.
di Cristina Natali
