59ª giornata mondiale delle comunicazioni sociali: disarmare la parola per seminare speranza e costruire la pace

Domenica 1° giugno 2025, Solennità dell’Ascensione, la Chiesa celebra la 59ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, quest’anno dedicata al tema della mitezza e della speranza. Un messaggio che unisce le parole di Papa Francesco, nel suo intervento del 24 gennaio (festa di San Francesco di Sales), al primo discorso di Papa Leone XIV agli operatori dei media: entrambi richiamano con forza la necessità di “disarmare la comunicazione”, purificandola da aggressività e mediocrità, e restituendole il ruolo di strumento per costruire la pace.

Per la festa di San Francesco di Sales il 24 gennaio scorso Papa Francesco ha invitato i comunicatori a condividere la speranza con mitezza, in un’epoca di disinformazione e polarizzazione sottolineando l’importanza di una comunicazione responsabile, che promuova la speranza anziché la paura, e invita a “disarmare” la comunicazione, purificandola dall’aggressività. Il Papa esorta i cristiani a dare ragione della speranza con dolcezza, promuovendo un progetto comunitario di speranza per il Giubileo del 2025.

Nel messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2025, Papa Francesco invita i giornalisti e i comunicatori a «condividere con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori». In un’epoca segnata dalla disinformazione e dalla polarizzazione, il Papa sottolinea l’importanza di una comunicazione che metta al centro la responsabilità verso il prossimo, promuovendo la speranza anziché la paura.

Una comunicazione disarmata

Papa Francesco denuncia l’uso distorto della parola, spesso impiegata come un’arma che genera paura, diffidenza e divisione. L’invito è a disarmare la comunicazione: liberarla dalla violenza verbale, dalla manipolazione e dalla superficialità che svuotano la realtà, riducendola a slogan. In un’epoca in cui la “dispersione programmata dell’attenzione” ostacola la ricerca del bene comune, il Papa propone una comunicazione responsabile e autentica.

Dare ragione della speranza

Il Papa esorta i cristiani a essere pronti a dare ragione della speranza che è in loro, con dolcezza e rispetto. La comunicazione dovrebbe essere intessuta di mitezza e prossimità in uno stile capace di avvicinare, aprire dialoghi, costruire ponti, seguendo l’esempio di Gesù di Nazaret. Questo approccio mira a suscitare atteggiamenti di apertura e amicizia, piuttosto che reazioni di chiusura e rabbia.

Sperare insieme

La speranza, per Papa Francesco, non è un’esperienza individuale, ma un progetto comunitario. Il Giubileo del 2025 viene presentato come occasione per “ricominciare insieme”, attraversando simbolicamente la Porta Santa con tanti fratelli e sorelle, inclusi coloro che vivono nelle carceri o ai margini della società. La comunicazione, in questo contesto, è chiamata a far emergere le storie di bene nascoste, a indicare vie di dialogo, a dare voce a chi non ne ha.

Custodire il cuore

Infine, il Papa sottolinea l’importanza della vita interiore. Prendersi cura del proprio cuore è essenziale per seminare speranza anche nei momenti difficili. La comunicazione, allora, non è solo un mezzo per informare, ma un’opportunità per risanare le ferite dell’umanità, favorire la riconciliazione e diffondere una cultura della cura.

Il messaggio della 59ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali è un forte invito a riconsiderare il potere della parola. In un mondo sempre più segnato da tensioni e conflitti, Papa Francesco propone una comunicazione che non solo informa, ma trasforma: capace di generare fiducia, solidarietà e giustizia.

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