In questo fine settimana è in programma la prima “Giornata Mondiale dei Bambini” promossa da papa Francesco.
Anche la nostra diocesi si unisce a questo evento con l’organizzazione di una analoga iniziativa che si terrà questa domenica, 26 maggio, a Ponte Buggianese. Nel manifesto informativo leggiamo: «”Giornata Mondiale dei Bambini – Bambini futuro ecologia” Ponte Buggianese 26 maggio 2024 ore 15 inizio della festa; ore 18 S. Messa in Piazza del Santuario. “Cari bambini e bambine, il Vescovo vi vuole incontrare, conoscervi e parlarvi di Gesù per comunicarvi il suo amore”».
Il parroco di Ponte Buggianese don Fabiano Fedi tiene particolarmente a svolgere le sue valutazioni per questa occasione.
Si aspettava da papa Francesco l’ indizione della Giornata Mondiale dei Bambini?
«Il papa aveva già parlato del “Giubileo dei Bambini” da promuovere nell’anno prossimo. Invece l’indizione di questa “Giornata Mondiale dei Bambini” è stata un po’ una sorpresa, soprattutto per noi diocesani di Pescia che siamo meno organizzati di altre diocesi. Infatti ci ha sorpreso molto. Con tutto ciò che richiede la sua organizzazione, abbiamo cercato di promuovere un qualcosa perchè possa rispecchiarsi questo clima di festa e di comunione come è nell’intenzione di papa Francesco».
Cosa le suscita la lettera del pontefice per questo evento e quali messaggi si possono trarne?
«La lettera del papa è bella. A mio avviso ci sono dei punti interessanti per riflettere, come quello di stare in ascolto dei nonni, dei genitori. Non si tratta di un semplice “obbedire” o di stare sottomessi; ma proprio di un ascolto, un trarre un insegnamento, un saper recepire tutto quello che l’esperienza di chi ha vissuto una vita piena prima di te e che ora è adulto può insegnarti, tramandarti e donarti. E’ un richiamo forte ai genitori e ai nonni che devono imparare a raccontare e a raccontarsi e a capire che hanno una responsabilità enorme. Una responsabilità di donare l’esperienza di adulti a chi adulto non lo è ancora, ma che deve crescere e accumulare esperienza anche da chi ne ha già tanta».
Secondo lei, quali dovrebbero essere i punti importanti per la formazione cristiana dei bambini di oggi?
«Oggi la formazione dei bambini dovrebbe essere un accompagnamento. Intanto ci troviamo di fronte ad una situazione di primo annuncio, lo dicono continuamente i documenti e i papi a partire da san Giovanni Paolo II, poi Benedetto XVI e ancora papa Francesco. Qualche anno fa i bambini, quando iniziavano a prepararsi per la Prima Comunione, sapevano già fare il segno della croce e anche di cosa si parlasse perchè avevano già avuto esperienze di preghiera nelle loro case. Oggi molto spesso ci troviamo ad accogliere i bambini che non hanno nessun rudimento della fede e aspettano di averla quando iniziano a frequentare la parrocchia. Sanno delle cose imparate a scuola nelle lezioni di religione, ma non hanno esperienza di fede. Non sono abituati a partecipare alla Messa, a pregare, ad avere un rapporto con Gesù e con Dio. La prima cosa più importante è quella di accompagnare i bambini in una esperienza di fede e di comunità che dovrebbe essere accogliente per fargli conoscere Gesù che è un amico e che cammina insieme a loro essendo vivo in mezzo a noi».
A suo avviso, in cosa si rifletterà la celebrazione di questa Giornata Mondiale dei Bambini nella pastorale quotidiana dei parroci?
«Secondo me la Giornata Mondiale dei Bambini era un’ottima occasione per poter far respirare ai bambini un’aria diocesana e fargli capire il significato del cammino che loro fanno. Far capire loro che questa esperienza cristiana comunitaria non è legata solo alla dimensione parrocchiale, ma ad una dimensione diocesana. Fargli capire che ci sono bambini come loro e della loro stessa età che stanno facendo il medesimo cammino in altre parrocchie. Un cammino proiettato all’incontro con Gesù-Eucaristia. La Giornata Mondiale dei Bambini aiuta. Poteva dare questo respiro e poteva essere preziosa per questo cammino di esperienza. Purtroppo non è stata accolta perchè non abbiamo ancora sviluppato questo senso di sinodalità e di collaborazione. Ci sono state tante cose che hanno reso difficile la piena celebrazione della Giornata Mondiale dei Bambini. Ad esempio la data stessa: il 26 maggio è un giorno in cui si tengono le celebrazioni delle Prime Comunioni e questo richiede molti impegni da parte delle famiglie. Poi essendo un giorno quasi estivo molte famiglie vanno fuori. Non mi scandalizza la non adesione dei bambini e delle loro famiglie. Mi scandalizza invece un po’ che chi di dovere non ne abbia voluto considerare la potenzialità e l’importanza».