di Carlo Pellegrini
Giovedì mattina 7 ottobre, giorno in cui si festeggia liturgicamente la Madonna del Rosario, nella cattedrale di Pescia il nostro Vescovo Roberto Filippini ha ufficializzato la nomina a canonici della stessa cattedrale di don Francesco Gaddini e don Lorenzo Fausto Battioli.
Don Lorenzo Fausto Battioli, come ci piace ricordare, è titolare della Parrocchia di san Piero in Campo e della Chiesa collegiata di san Andrea a Montecarlo, membro del Consiglio Presbiterale Diocesano e del Consiglio Amministrativo dell’IDSC, assistente unitario diocesano di Azione Cattolica e responsabile diocesano per la formazione degli aspiranti al Diaconato Permanente e ai Ministeri Istituiti. Don Francesco Gaddini, invece, è co-parroco, insieme al canonico don Sergio Anzuini, della Parrocchia di san Massimiliano Maria Kolbe a Cintolese, è membro del Consiglio Presbiterale Diocesano e del Collegio dei Consultori e docente di Teologia fondamentale presso la Scuola di Formazione Teologica della diocesi; inoltre, dirige l’Ufficio Diocesano per i Beni Culturali e l’Edilizia di Culto.
Presenti alla cerimonia, i canonici Amleto Spicciani, Oreste Carlo Agnesi, Stefano Salucci, Italo Marcantelli, Mario Avella e Sergio Anzuini, il cappellano del capitolo don Valerio Mugnaini e il canonico onorario mons. Umberto Pineschi della diocesi di Pistoia.
Il rito è stato introdotto dalla lettura del decreto vescovile da parte dell’arciprete del Capitolo, canonico Oreste Carlo Agnesi, cancelliere diocesano. Dopo sono seguiti una serie di riti liturgici conformi alla cerimonia. I due neocanonici hanno espresso giuramento e fedeltà agli statuti del Capitolo. Hanno poi ricevuto dalle mani del vescovo Roberto Filippini l’anello e la berretta, segni distinguibili dei canonici della cattedrale di Pescia. Successivamente, i due nominati hanno baciato il crocifisso sottoposto a loro dall’arcidiacono can. Amleto Spicciani. Subito dopo si sono accostati all’altare e lo hanno baciato; infine, si sono riuniti in preghiera con la recita di un oremus per ciascuno.
Il Vescovo, la compagine canonicale presente e i nuovi canonici don Lorenzo Fausto Battioli e don Francesco Gaddini, si sono recati in coro per la recita della Liturgia delle Ore. Il Vescovo, ha voluto cogliere la festività liturgica della Madonna del Rosario, per porre l’accento sulla figura della Madre di Dio, spiegando soprattutto i concetti dell’Ave Maria: «Quante volte recitiamo l’Ave Maria durante il S. Rosario, mentre meditiamo i misteri della nostra salvezza…Quante volte rivolgiamo a Maria le parole dell’angelo e quelle di Elisabetta che vi sono presenti, rivivendo l’annunciazione e la visita; parole ispirate di lode gioiosa, a cui seguono, nella seconda parte, parole di supplica e di invocazione generate lungo i secoli della tradizione dalle tante situazioni umane spesso di preoccupazione e di scoraggiamento, di dolore e di speranza. Stamani vogliamo soffermarci su di esse chiedendo che ci aiutino a contemplare il mistero della Vergine e a comprendere meglio il mistero della nostra vita, insieme alla vocazione del Capitolo e dei Canonici.
La Chiesa è chiamata innanzi tutto a vivere una preghiera di esultanza e riconoscenza verso il Signore che continua a compiere grandi cose e voi cari Canonici dovete essere sua la voce che innalza inni, salmi e cantici spirituali in sua lode. “Santa Maria prega per noi”: la preghiera si fa supplica di intercessione: intercedere: camminare in mezzo, fra Dio e il popolo per ricongiungere l’universo col Signore. Lei, tutta Santa, “Madre di Dio preghi per noi peccatori”, per il nostro ricongiungimento col Signore e ottenga la misericordia, il perdono, una vita santa perché amata come quella di Maria. Come Maria, Santa perché Dio gli ha detto per primo il suo si e Lei ha potuto rispondergli sì. Maria è la nostra speranza che si possa diventare tutti santi perché tutti amati. E tutti diventiamo intercessori per gli altri fratelli e per il mondo intero. Per i vivi e per i morti. Non è questa la funzione del Capitolo, piccola comunità orante, che si prende a cuore il presente e il futuro di tutta la Chiesa e dell’intera famiglia umana? Adesso: l’importanza del presente. Il Qui e ora dell’eternità che comincia nel rapporto di comunione d’amore con Dio. “E nell’ora della nostra morte”: perché sia leggero e sereno il passaggio della soglia e diventi l’ora della vita per tutti».
Nel concludere, il Vescovo ha rivolto ai due nuovi canonici parole bene auguranti: «Questo è dunque l’augurio che vi rivolgo carissimi don Lorenzo e don Francesco: che viviate questo nuovo servizio di preghiera nello spirito gioioso e riconoscente di chi loda e magnifica il Signore e in una costante e appassionata intercessione per la nostra Diocesi e per tutto il mondo».
Al termine, il presidente del Capitolo can. Stefano Salucci ha rivolto ai due nuovi membri un caloroso saluto, esteso anche a mons. Umberto Pineschi, recentemente nominato canonico onorario della cattedrale di Pescia.