Carissimi presbiteri e diaconi, religiosi, religiose e fedeli tutti della diocesi pesciatina, eccomi a voi con questo mio primo saluto carico di emozione e di preoccupazione ma anche di fiducia nel sapere di fare non la mia ma la volontà del Signore.
Il Santo Padre Francesco mi ha nominato Vescovo di Pescia, chiedendomi di diventare a tutti gli effetti il vostro Pastore, mantenendo il carico della diocesi di Pistoia. Mi sono reso disponibile perché questa disponibilità racconta la storia di tutta la mia vita, nonostante i miei numerosi limiti. So che la decisione del Santo Padre vi arreca un po’ di amarezza: lo capisco. Voglio però assicuravi di una cosa: vengo a voi non con mezze misure, bensì con tutto il mio cuore e il mio impegno, come Pastore vostro proprio, onorato di servire una chiesa che ha una storia bellissima, ricca di fede, di carità e di cultura. Sarò il primo a custodire questa preziosa tradizione e a fare in modo che essa non si perda o sminuisca nella sua originalità e particolarità.
La diocesi di Pescia c’è ancora ed io mi pongo al suo servizio nel nome del Signore. Vi chiedo pertanto la carità di accogliermi come uno che è stato chiamato a camminare con voi diefro al Signore. Questa, infatti, è la sostanza della vocazione che ci accomuna: aiutarci a vivere per Cristo, con Cristo e in Lui, testimoniando e annunciando al mondo la gioia del Vangelo, con una vita vissuta nell’amore. Stringo in un forte abbraccio l’amico e confratello Vescovo Roberto che vi ha guidato in questi anni con sapienza e grande generosità. La sua fatica lascia una fraccia profonda nella Chiesa di Pescia e non mancherà di portare frutti buoni e duraturi. Abbraccio poi i presbiteri e i diaconi della diocesi, non solo stretti collaboratori del Vescovo ma più ancora, fratelli ed amici che condividono con il Vescovo la responsabilità di servire l’insieme del popolo di Dio.
Il mio saluto vuole poi raggiungere tutti voi: i giovani, a me particolarmente cari, gli anziani, le famiglie, i religiosi e le religiose, i seminaristi, i gruppi, le associazioni e i movimenti, ogni singola comunità parrocchiale. Un pensiero carico di affetto lo rivolgo in questo momento ai malati e a chi soffre, ai poveri e a coloro che fanno fatica a vivere in questa società spesso indifferente e spietata.
Oltre a voi, vorrei rivolgere il mio saluto anche a tutte le autorità civili e militari del territorio come pure a coloro che vivono nella Valdinievole, credenti o non credenti che siano, da qualsiasi nazione provengano. Il vescovo è portatore di un messaggio di speranza e di pace che è rivolto a tutti e ad ognuno e che tutti coinvolge.
In questo momento, innalzo la mia preghiera per me e per voi alla Vergine Santa che con mia grande gioia so essere la patrona principale della Diocesi, onorata come Maria Santissima della Fontenova e a Sant’Allucio, straordinario testimone di fede e di carità, anch ’egli patrono della chiesa pesciatina.
A presto! E che Dio vi benedica