Carlo Pellegrini
Il mese di giugno a Cintolese si è concluso nei migliori dei modi. Sabato 27 e domenica 28, durante tutte le Messe festive, il celebrante don Francesco Gaddini parroco moderatore e i fedeli hanno ricordato nelle loro preghiere al Signore il sessantaquattresimo anniversario di sacerdozio di don Sergio Anzuini, loro co-parroco e canonico della cattedrale di Pescia.
L’anziano canonico, però, ha voluto celebrare questo singolare anniversario nel giorno stesso in cui ricorreva la sua ordinazione sacerdotale, lunedì 29 giugno scorso, solennità dei ss. Pietro e Paolo.
Correva proprio il 29 giugno 1956 quando fu ordinato sacerdote a Norcia (Perugia) dal vescovo Ilario Roatta.
Cittadino umbro e nativo Todiano di Preci, il can. Anzuini giunge nella nostra diocesi a metà degli anni Settanta del secolo passato, dove venne incardinato il 15 gennaio 1977.
Pesciatino d’adozione, sin dal suo ingresso in Valdinievole risiede nella parrocchia di Cintolese, nella quale, fino al 1992, ha collaborato fattivamente con lo storico parroco can. Renato Quiriconi.
Con la scomparsa di quest’ultimo, la settecentesca parrocchia di Cintolese gli è stata affidata e in essa ha piantato la sua tenda.
Nel corso degli anni egli ha saputo guadagnarsi la stima e la considerazione di molti. Gradualmente e silenziosamente è entrato nel cuore dei suoi parrocchiani per la ricchezza del suo animo e per la fedeltà al suo sacerdozio, che prodiga quotidianamente in un servizio attento e determinato.
Il can. Anzuini è diventato così un personaggio conosciuto non solo all’interno del suo territorio parrocchiale, ma perfino delle parrocchie limitrofe. In tutti questi anni in Toscana non ha mai manifestato minimo distacco né dalla sua parrocchia, né dal suo vicariato e né tantomeno dalla diocesi di Pescia. Possiamo, addirittura, definirlo un testimone visivo dell’incremento demografico e industriale della parrocchia di Cintolese, della quale si sente molto orgoglioso.
L’occasione di ricordare un anniversario di ordinazione sacerdotale è sempre motivo di ponderare circa la figura importante e insostituibile del sacerdote. Si potrebbero versare fiumi d’inchiostro sul ministero sacerdotale e sul suo significato intrinseco. Ci preme solamente ribadire ancora una volta che «il sacerdote non solo presiede, ma offre il santo Sacrificio della Messa al Padre; non è tanto il presidente della comunità, ma il Sacrificatore-uno-con-Cristo Sacerdote che offre il medesimo Sacrificio a gloria di Dio e per la comunità, anche se questa fosse fisicamente assente. Davvero all’altare, nella realtà più piena, egli è alter Christus nell’atto più sublime e sconvolgente».
Dobbiamo, inoltre, ricordare che «il sacerdote che celebra è all’altare per transustanziare il pane e il vino nel Corpo e nel Sangue di Cristo, in Cristo immolato, “offerto in sacrificio” di adorazione, di espiazione e di salvezza; che la mensa è essenzialmente mensa sacrificale, dove si accoglie il Cristo Vittima e si diventa vittime con Lui».
Al carissimo can. Sergio Anzuini porgiamo i più fervidi voti augurali per questo anniversario sacerdotale con l’arrivederci al prossimo anno per i festeggiamenti del sessantacinquesimo di sacerdozio.